Una indagine di Sherlock Holmes.
Una serata gialla con i pupi siciliani.


Ecco un nuovo spettacolo scritto appositamente per Peppininu:



Personaggi:
- Sherlock Holmes;
- Ispettore Lestrade;
- Agente Pep (il nostro Peppininu).

Apertura sipario. Scena prima.
Fondale: interno della casa di Holmes nel Sussex. Studio.

Il parlatore:
Siamo nel 1947, nella casa di Sherlock Holmes nel Sussex. Holmes ha quasi novanta anni ed è in pensione. Passa il tempo allevando le api. L’ispettore Lestrade è giunto da Londra per parlargli.

Lestrade:
Suvvia, Holmes.

Holmes:
L’aiuterei volentieri, ispettore Lestrade. Ma ormai mi sono ritirato, ho quasi novanta anni e devo pensare alle mie api. E, poi, il dottor Watson, non riesce più a camminare e non si sposta più da Londra.

Lestrade:
Le affiancherò un agente investigativo, uno dei migliori bobby londinesi. E’ di origine italiana e possiede una grande “spirtizza siciliana”.

Holmes:
What?

Lestrade:
Giusto, lei non capisce la parola siciliana “spirtizza”. Lei, Holmes, la chiamerebbe dote investigativa, spirito d’osservazione, fiuto, intuito poliziesco ...

Holmes:
Basta, basta, Lestrade. Le farò questo favore, l’aiuterò nelle indagini. Mi riassuma il caso e non tralasci nemmeno il più piccolo indizio. Anche se non c’è nulla che valga indizi di prima mano. (2)

Lestrade:
Il conte Brain è stato un noto produttore cinematografico e un grande collezionista di monete antiche.

Holmes:
E’ stato ... Arguisco che sia morto e … state indagando sul suo omicidio!

Lestrade:
Esatto, Holmes. Non le sfugge proprio nulla. Il conte aveva l’abitudine, ogni sera, di farsi portare nello studio un brandy dal cameriere. Dopo averlo congedato, chiudeva la porta a chiave, e solo allora apriva la cassaforte, prendeva le preziose monete della sua collezione, si sedeva alla scrivania e si metteva a studiarle e catalogarle. Era un abitudinario, insomma. L’assassino sapeva certamente di questa abitudine serale del conte. Ha aspettato che il cameriere andasse a riposare, ha forzato facilmente la porta ed è entrato. Ma per sua sfortuna, quella sera, il conte non aveva ancora aperto la cassaforte. Vistosi scoperto, e per evitare che il conte chiamasse in aiuto la servitù, l’ha ucciso.

Holmes:
Avrete, certamente, interrogato tutta la servitù.

Lestrade:
Certamente, Holmes Tutti tranne uno, il maggiordomo che risulta scomparso. E’ l’unico sospettato. Questione di qualche giorno e sarà catturato.

Holmes:
Dal punto di vista investigativo il caso, allora, è già risolto. Perché vuole il mio aiuto, Lestrade?

Chiusura sipario.

Apertura sipario. Scena seconda.
Fondale: Villa del conte Brain. Studio.

Sul palcoscenico: un tavolo con un libro, scatola di sigari, diverse scatole di fiammiferi. Sulla parete una cassaforte. Nello studio ci sono Holmes, Lestrade e l’agente Pep (indossa la divisa e il caratteristico copricapo della polizia inglese).

Il parlatore:
Alcune ore dopo nella villa del conte Brain, Holmes indaga.

Holmes (indicando a terra, al centro della stanza, il segno in gesso che contornava il cadavere del povero conte):
La vittima è stata uccisa qui. C’è ancora il segno in gesso.
(Holmes si avvicina alla scrivania).
Prenda appunti, agente Pep. Sulla scrivania del conte c’è un libro aperto a pagina 22, una scatola di sigari, delle scatole di fiammiferi. Doveva essere un fumatore accanito. Ci sono scatole e scatole di fiammiferi della Bryant & May.

Agente Pep:
E’ una famosa casa londinese. Nel 1899 ha sponsorizzato il primo film d’animazione diretto da Melbourne Cooper e intitolato Matches: An Appeal. E’ un film divertente e ha fatto ridere moltissima gente. Nel film, una di queste scatole di fiammiferi si apre da sola. Fuoriescono alcuni fiammiferi che formano due omini stilizzati, come nei disegni dei bambini. Altri fiammiferi formano una impalcatura mobile. Uno degli omini vi sale sopra mentre l’altro la regge e la sposta. L’omino sull’impalcatura, servendosi di un fiammifero come pennello, scrive sullo schermo uno slogan per invitare il pubblico a sostenere economicamente le truppe al fronte nella seconda guerra anglo- boera. Lei, Mr. Holmes, non ha partecipato a questa guerra? (3) Non dimentichiamoci che anche il conte era un produttore cinematografico.

Holmes:
Interessante, non lo sapevo. Come fa a conoscere questi retroscena sulla Bryant & May?

Agente Pep:
Sono un appassionato del teatro delle marionette e della loro storia.

Holmes:
Sono ottimi, comunque, questi fiammiferi per accendere la pipa. E la mia, ormai, comincia a spegnersi molte volte.

Il parlatore:
Holmes riaccende la pipa servendosi di un altro fiammifero preso dalla scatola sul tavolo.

Holmes:
Riprendiamo l’osservazione degli altri elementi. Prenda appunti, agente Pep. Il conte stava leggendo questo libro ma è stato sorpreso dall’assassino. Si è alzato per suonare il campanello e chiamare la servitù ma è stato colpito prima. E la cassaforte è ancora chiusa … devo riaccendere la pipa, mi si è spenta.

Il parlatore:
Holmes accende nuovamente la pipa servendosi dei fiammiferi sul tavolo dello studio.

Lestrade:
Mi sono informato con il costruttore della cassaforte. Il conte, a quanto pare, era debole di memoria. Per facilitarsi le cose si è fatto costruire un dispositivo di apertura della cassaforte su precise istruzioni: due cilindri di sole lettere, niente numeri. Sei lettere al primo e tre al secondo.

Holmes:
Allora, il quesito è: le monete sono ancora nella cassaforte? Prenda nota, agente Pep. Cassaforte di marca americana, a doppio cilindro, il primo con sole lettere, il secondo con sole … lettere. Le preziose monete sono ancora al sicuro. Ci scommetterei. Il quesito è: come riuscire ad aprire la cassaforte senza conoscere la giusta combinazione?

Agente Pep:
Mister Holmes, ha notato questi segni e graffi sullo sportello della cassaforte? L’assassino deve aver tentato di forzarla e quindi il contenuto ...

Holmes:
Elementare, agente Pep. Ho subito notato quei graffi, una prova evidente di un maldestro tentativo di aprire la cassaforte da parte dell’assassino.

Agente Pep:
Sintissi, cumpari Holmes, v’assicuru, haju truvatu ‘a soluziuni di lu prublema.

Holmes (con sarcasmo):
Con il suo raffinato inglese di Oxford non mi ha fatto capire una sola parola. Ma che lingua ancora parlate, laggiù, nel profondo sud dell’Europa?

Agente Pep:
Excuse me, Ser. Problem solved. Io credo di aver trovato la soluzione …

Holmes (interrompendolo):
Lei, agente Pep, crede di aver trovato la soluzione? Non c’era nessun bisogno, allora, di disturbare due menti raffinate come la mia e quella dell’ispettore Lestrade di Scotland Yard! Quanti casi ha finora risolto, agente Pep? Ha mai lavorato ad un caso così complesso? La prova principale della vera grandezza di un uomo consiste nella percezione della propria piccolezza, non lo dimentichi. Lei quanto è alto? Il conte era debole di memoria e, certamente, deve avere annotato la combinazione da qualche parte. Bene, dobbiamo cercare una serie di lettere e … lettere. In questo libro lasciato sul tavolo!

Il parlatore:
Passano le ore. Holmes scruta nel libro e accende più volte la sua pipa servendosi dei fiammiferi del conte lasciati sul tavolo.

Lestrade:
Abbiamo già interpellato la casa costruttrice della cassaforte. Manderanno un esperto ma solo fra due settimane.

Agente Pep:
Scusi, Mister Holmes, credo veramente di aver trovato la soluzione.

Holmes:
Me l’ha già riferito ore fa. Non vede che sto riflettendo per arrivare rapidamente alla conclusione delle indagini? Dobbiamo analizzare il libro che il conte stava leggendo, cercare parole cerchiate o sottolineate. In questo libro troveremo la combinazione che aprirà la cassaforte. Il conte era debole di memoria e aveva certamente appuntato la combinazione su questo libro. Per questo ha tardato ad aprire la cassaforte. Cercava la combinazione, ma non ricordava in quale pagina l’aveva annotata. Sono proprio le soluzioni più semplici quelle a cui di solito non si dà importanza e che, in genere, finiscono con l’essere trascurate.

Agente Pep (tra sé):
Indubbiamente il fumo ottenebra il cervello.

Lestrade:
Geniale, Holmes. La combinazione scritta all’interno di un libro. Chi poteva pensarci?

Agente Pep (si avvicina a Holmes e gli sussurra):
Mister Holmes, ehm ... posso dirle una parola? Dunque, Mister Holmes, io ho pensato ... bla, bla … Il conte, quella sera, stava semplicemente leggendo un libro. Non aveva nessuna intenzione di occuparsi delle monete. La combinazione ... bla, bla ...

Holmes:
Ma è ovvio, agente Pep. Ero giunto alla medesima conclusione e molto prima di voi. Vi ho messo alla prova. Bryant & May, certo, ecco le due parole della combinazione e proprio di sei lettere la prima e tre la seconda. Ecco svelata la combinazione. Come stavo per dire, una volta eliminato l’impossibile, quello che rimane, per improbabile che sia, dev’essere la verità. Agente Pep, vuole provarla? Nel cilindro superiore imposti Bryant in quello inferiore May.

Lestrade:
Geniale, Holmes, chi poteva pensarci? Bravo, Holmes. Avevamo la soluzione costantemente sotto gli occhi. E lei ha acceso più volte la pipa proprio con quei fiammiferi. E’ proprio vero: il miglior modo di nascondere qualcosa di prezioso è di tenerla sempre bene in vista.

Agente Pep:
La combinazione è esatta. Ho aperto la cassaforte. Le monete sono al loro posto. Non manca nulla.

Lestrade:
Congratulazioni, Holmes. Nonostante la vostra età non avete minimamente perso il vostro proverbiale fiuto investigativo.

Holmes (al centro della stanza e calpestando la traccia in gesso del cadavere del conte):
Solamente un paio d’ore di lavoro e di deduzioni. Uno dei casi più semplici a cui ho lavorato.

FINE


    Note:
1) Un altro spettacolo per l'opera dei pupi con Sherlock Holmes e l’agente Pep si trova nel libro “Nuovo repertorio per l’opera dei pupi – Vol. 2”, youcanprint, 2013.
2) Tutte le frasi di Holmes in corsivo sono tratte dai racconti di A. C. Doyle su Sherlock Holmes e liberamente tradotte dall’inglese dall’autore.
3) Conan Doyle partecipò alla seconda guerra anglo- boera come corrispondente di guerra.


[Tratto da “Nuovo repertorio per l’opera dei pupi” – Vol. 2 – Youcanprint, 2013]
Carmelo Coco

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