L’enigma della Sfinge e quello di Turandot.
Le risposte di Edipo e di Calaf


    La Sfinge (viene descritta come un animale con il corpo di leone, grandi ali e la testa di fanciulla) sostava all’ingresso della città di Tebe e poneva ai passanti un enigma. Chi non riusciva a risolverlo aveva un triste destino: veniva divorato.
    L’enigma è citato da diversi autori, anche se con lievi differenze. Citiamo quello di Diodoro Siculo: “Qual è l’essere che è contemporaneamente bipede, tripede e quadrupede?”. Enigma che in dialetto siciliano diventa: ‘A matina camina a quattru peri, ‘a manzijornu camina a dui peri e la sira a tri peri. La risposta è conosciutissima e non occorrono spiegazioni: la creatura è l’uomo. Edipo riuscì a risolvere l’enigma e salvò i Tebani dalla Sfinge.
    Nella Turandot dell’opera lirica (libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, musica di Giacomo Puccini) i tre enigmi sono differenti da quelli della fiaba di Gozzi.
    Nello spettacolo abbiamo utilizzato gli enigmi dell’opera lirica. In particolare, il terzo è il più interessante.
    La soluzione di questo enigma, come abbiamo messo in forte rilievo nel nostro spettacolo, è l’esatto contrario della soluzione all’enigma della Sfinge.
    Lì l’uomo, qui la donna (e in particolare il nome preciso dell’unica donna per Calaf: Turandot!). Non sappiamo se questo fu consapevolmente voluto dai due librettisti. (Il testo del libretto non fa mai cenno all’enigma di Edipo).
    Resta il fatto, comunque: i due più celebri enigmi ammettono risposte diametralmente opposte.


     "Perché a Pechino non si può dormire?" è uno spettacolo per l’opera dei pupi, una divertente rivisitazione della favola Turandot di Carlo Gozzi e dell’omonima opera lirica.
    Uomo/donna, le due sorprendenti e antitetiche soluzioni all’enigma della Sfinge e al terzo enigma di Turandot.

[Tratto da "Nuovo repertorio per l'Opera dei Pupi" volume 2 - Youcanprint Edizioni 2013]


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